Il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro è una delle procedure più invasive e temute dai contribuenti, poiché incide direttamente sulle risorse economiche dei lavoratori.
Studio Legale Avv. Marco Piccolo
DAL 2006 DIFENDIAMO I CONTRIBUENTI DA EX EQUITALIA
Consulenza ed attività stragiudiziali
CONSULENZA
Dopo un'attentamente analisi della documentazione, ti forniamo un parere motivato sulla questione domandata indicandoti la presenza o meno dei presupposti per proporre ricorso o altri rimedi per ottenere l'annullamento dell'atto di riscossione; insieme sceglieremo la soluzione al problema più adatta al tuo caso.
La consulenza può consistere sia nell'esame un singolo atto (cartella esattoriale, preavviso di fermo amministrativo, pignoramento ecc.), sia nell'esame l'intera situazione debitoria.
I documenti necessari por l'esame di un singolo atto sono: l'atto che si intende far annullare completo della busta nel quale era contenuto (nel caso di notifica cartacea) o della stampa del testo della e-mail (nel caso di notifica eseguita a mezzo posta elettronica certificata); documento del debitore o, nel caso di imprese, visura camerale e documento del legale rappresentante.
I documenti necessari per l'esame dell'intera situazione debitoria sono: estratti di ruolo rilasciati dall'Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia); tutti gli atti precedentemente notificati di cui il debitore sia in possesso, completi delle buste in cui erano contenuti (nel caso di notifica cartacea) o delle stampe dei testi delle e-mail (nel caso di notifica eseguita a mezzo posta elettronica certificata); documento del debitore o, nel caso di imprese, visura camerale e documento del legale rappresentante.
RATEIZZAZIONE DEL DEBITO
Lo Studio ti assiste nella procedura di rateizzazione dei debiti con la Agenzia delle Entrate Riscossione.
La richiesta di rateizzazione può riguardare uno o più cartelle di pagamento (non è obbligatorio rateizzare tutte le cartelle di pagamento).
La richiesta di rateizzazione va proposta mediante un'istanza contenente i dati identificativi del contribuente, l'indicazione dei debiti di cui si richiede il rateizzo, la dichiarazione di trovarsi in stato di momentanea difficoltà economica e la sottoscrizione.
I documenti necessari per la richiesta di rateizzazione sono: la copia del documento di identità (o, se trattasi di impresa, della visura camerale unitamente al documento di identità del legale rappresentante), modello ISEE (solo per il piano straordinario) .
Il piano di rateizzazione può consistere in massimo 72 rate mensili non inferiori a 50 euro ciascuna (piano ordinario); in caso di gravi e comprovate difficoltà economiche (risultante da idonea documentazione), è possibile, invece, accedere ad un piano di rateizzazione fino a 120 rate mensili massimo (piano straordinario).
AUTOTUTELA
Da anni, ormai, è uso del nostro Studio tentare di ottenere (ove ne ricorrano le condizioni) un provvedimento di annullamento dell'atto illegittimo per autotutela prima di avviare il contenzioso.
L'autotutela è il procedimento con cui una Pubblica Amministrazione può rimuovere un provvedimento che ha emesso qualora ne accerti l'illegittimità; può attivarsi d'ufficio per iniziativa della stessa Amministrazione o su istanza del contribuente.
Sull'istanza per autotutela l'Amministrazione ha il potere di intervenire, non l'obbligo; tuttavia il vantaggio di questo strumento sta nella possibilità per il contribuente di ottenere risultati importanti in tempi rapidi evitando, così, il contenzioso ed i costi ad esso legati.
L'istanza di annullamento per autotutela può essere presentata via pec, via e-mail o su carta semplice, e deve indicare: i dati identificativi del contribuente, il provvedimento di cui si richiede l'annullamento, l'esposizione dei motivi posti a fondamento della domanda e la sottoscrizione; il tutto accompagnato da fotocopia del documento di identità (o, se trattasi di impresa, della visura camerale unitamente al documento di identità del legale rappresentante) e dalle copie degli eventuali documenti sui quali si fonda la domanda del contribuente.
SOSPENSIONE LEGALE DEGLI ATTI DI RISCOSSIONE
Ai sensi della legge n. 228 del 2012 è possibile richiedere ed ottenere in via stragiudiziale la sospensione IMMEDIATA della cartella esattoriale, del pignoramento o di qualsiasi altro atto di riscossione quando si ritiene che le somme richieste non siano dovute (ad esempio perché il debito è stato già pagato, o perché è decorso il termine di prescrizione, o perché si è verificata una decadenza).
La domanda di sospensione va presentata direttamente all'Agenzia delle Entrate Riscossione entro e non oltre il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento o dell'atto che si intende sospendere.
L'istanza di sospensione deve contenere i dati identificativi del contribuente, l'indicazione del provvedimento di cui si richiede la sospensione, l'esposizione dei motivi posti a fondamento della domanda e la sottoscrizione; il tutto accompagnato da fotocopia del documento di identità (o, se trattasi di impresa, della visura camerale unitamente al documento di identità del legale rappresentante) e dalle copie degli eventuali documenti sui quali si fonda la domanda.
Ricevuta l'istanza, l'ex Equitalia procede alla sospensione immediata ed a trasmetterla entro 10 giorni all'Ente impositore; quest'ultimo, esaminati gli atti, deve prendere posizione sull'istanza di sospensione e darne comunicazione al contribuente ed all'Agenzia delle Entrate Riscossione.
In mancanza di risposta dall'Ente entro il termine di 220 giorni, il debito è annullato per legge.
N.B.: tutti i servizi sopra elencati sono utilizzabili anche tramite il servizio consulenza on line.
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Nell'ultimo periodo stanno spopolando in internet articoli secondo i quali le cartelle esattoriali notificate via pec sono tutte nulle. Questo farebbe sicuramente la felicità e la salvezza di tantissimi contribuenti...ma è davvero così che stanno le cose? In questo articolo andiamo a fare un po' di chiarezza sull'argomento.