IPOTECA AGENZIA DELLE ENTRATE RISCOSSIONE: QUANDO NON FA PAURA

19.10.2025

Quando l'Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) iscrive un'ipoteca sulla casa, il primo pensiero che ci assale è quasi sempre: "Mi pignoreranno l'immobile?"

È una preoccupazione comprensibile, ma non sempre fondata.
In molti casi, infatti, all'iscrizione di ipoteca non segue alcun pignoramento. Si tratta di una misura cautelare, certamente fastidiosa e invasiva, ma che spesso resta priva di conseguenze esecutive concrete.

Quando l'ipoteca non può trasformarsi in pignoramento

1. La prima casa non di lusso

Se l'ipoteca viene iscritta sull'immobile che ha congiuntamente queste caratteristiche:

  • è l'unico immobile di proprietà del debitore;
  • è adibito ad uso abitativo;
  • non è classificato nelle categorie catastali A/8 o A/9 (ville e castelli, cioè immobili di lusso);
  • il contribuente vi ha la residenza anagrafica;

in questo caso l'immobile non può essere pignorato.
L'ipoteca sulla prima casa rimane formalmente iscritta, ma non potrà mai tradursi in espropriazione forzata.

2. Debiti inferiori ad € 120.000

Un altro limite importante riguarda l'ammontare del debito.
Se l'ipoteca viene iscritta su un immobile diverso dalla prima casa, ma il debito complessivo è inferiore a 120.000 euro, l'Agenzia delle Entrate Riscossione non può procedere con il pignoramento.

In altre parole: l'ipoteca resta, ma senza la possibilità di trasformarsi in un'azione esecutiva.

Perché l'ipoteca viene comunque iscritta

Allora perché l'Agente della riscossione procede lo stesso?
L'ipoteca ha la funzione di garanzia del credito. Non è un pignoramento, ma un vincolo che "segna" l'immobile e mette al sicuro l'amministrazione nel caso in cui il debito cresca o vengano meno i requisiti che oggi impediscono il pignoramento.

Per questo motivo non bisogna sottovalutare l'ipoteca: anche se in certi casi "non fa paura", rappresenta comunque un provvedimento invasivo ed un ostacolo alla libertà di disporre dei propri beni; è quindi consigliabile agire subito per evitare che l'ipoteca venga iscritta.

Cosa fare se ricevi una comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria

Se ti è arrivata una comunicazione preventiva di ipoteca, non restare fermo: hai 30 giorni di tempo per reagire. Le mosse possibili sono diverse:

  • Verificare i requisiti di legge: controllare se ricorrono le condizioni che impediscono il pignoramento.
  • Valutare i vizi dell'atto: mancanza di contraddittorio, errori nella notifica delle cartelle, importo del debito errato.
  • Presentare ricorso entro i termini, se ci sono motivi di illegittimità.

Perché affidarti al nostro studio

La materia dell'ipoteca esattoriale è tecnica e complessa.
Molti contribuenti credono di non avere difese, ma in realtà le possibilità di contestare o neutralizzare l'iscrizione sono concrete e numerose.

Il nostro studio si occupa esclusivamente di difesa contro le azioni dell'Agenzia delle Entrate Riscossione:

  • analizziamo il tuo caso in modo personalizzato
  • individuiamo i vizi e le strategie più efficaci
  • ti accompagniamo passo dopo passo fino alla soluzione

La differenza tra un approccio fai-da-te e l'assistenza di un professionista può significare salvare la tua casa e il tuo patrimonio.

Nota

Il presente articolo ha scopo esclusivamente informativo. Non sostituisce la consulenza personalizzata.
Se hai ricevuto una comunicazione di ipoteca dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, contattaci subito: il tempo per reagire è limitato e ogni giorno che passa rafforza la posizione del concessionario.

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